Giusto indignarsi, giusto cercare un colpevole e magari trovarlo; addirittura qualcuno gioirà se questo si rivelerà 'straniero': alcune scuole sono molto sporche e un motivo dovrà pur esserci...
Ma non ci fermiamo alla superficie, per favore.
La scuola pubblica da anni sta subendo un tale depauperamento, che il contratto di pulizie - con il 50% di ribasso accettato dall'organismo (italianissimo, questo) che gestisce gli appalti milionari - non è che la punta dell'iceberg: insegnanti precari, riduzione del personale ATA, dei servizi, delle risorse per la manutenzione agli immobili, per i progetti, per l'aggiornamento dei docenti, per il materiale per la didattica, per la carta igienica e mi fermo qui, perché ogni aggiunta è un dolore.
In uno stato civile non si può accettare che all'istruzione siano dedicate solo le briciole del bilancio.
Quindi, giusto indignarci - e tanto - per la scuola sporca, ma scendiamo anche sotto la superficie, magari tutti insieme (dirigenti, docenti, personale ATA, genitori e studenti) e facciamo ristabilire l'equilibrio.
Serena Berti
Genitore
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Gli articoli su La Repubblica Firenze, 15 aprile 2014
Presidi in rivolta: "Le nostre scuole sono troppo sporche"
"Spero che la ASL faccia chiudere il mio istituto" - Viaggio nella scuola senza pulizie per quindici giorni
Ha ragione Serena, non basta indignarsi, soprattutto in un caso come questo quando si sa chi sono i colpevoli veri, ricordo a tutti che la coppia di ex ministri Gelmini e Tremonti tra il 2008 e il 2011 ha tagliato 8 miliardi di euro al comparto scuola, dovremmo prendere loro due portarli alla La Pira e fargliela pulire.
RispondiEliminagabriele soleri