Pubblichiamo estratti dal blog dell'Associazione nazionale “Una nuova primavera per la scuola pubblica” (www.urlodellascuola.it)
"I
presagi di Piero Calamandrei stanno diventando realtà. Già oggi
non una sola scuola sarebbe in grado di aprire i battenti senza i
contributi “volontari” delle famiglie.
La Convenzione insieme alla Costituzione considera tale processo
anticostituzionale a partire degli art. 3, 33 e 34 della nostra Carta
Fondamentale, i quali disegnano una scuola dell’obbligo pubblica,
laica e gratuita.
“Si
svolge domenica 26 maggio a Bologna un referendum importante,
difficile e rischioso. Ma la politica, quella vera, è anche, e in
molti casi soprattutto, proprio capacità di assumere rischi quando
sono in questione principi, quando bisogna cercar di promuovere
mutamenti nella società e nel sistema politico-istituzionale. Oggi è
più che mai necessario riprendere il filo, spezzato in questi anni,
della politica costituzionale e della legalità che essa
esprime.(…) non
siamo di fronte a una questione contabile. Si tratta della qualità
dell'azione pubblica,
del modo in cui lo Stato adempie ai suoi doveri nei confronti dei
cittadini. La consapevolezza di questi doveri si è assai affievolita
in questi anni, e le conseguenze di questa deriva sono davanti a noi.
È ottima cosa, allora, che siano proprio i cittadini a ricordarsene
e a chiedere con un referendum che la legalità costituzionale venga
onorata. (…) comunque si concluda questa vicenda, è stata
fatta una buona azione civile, destinata a lasciare un segno nelle
coscienze.” (Stefano Rodotà, Presidente onorario del
Comitato referendario Art. 33 promotore del referendum)
I cittadini bolognesi potranno decidere a chi destinare le risorse pubbliche comunali, se alle scuole pubbliche o alle paritarie private.
Il risultato che uscirà dalle urne costituirà nei fatti un vero e proprio “gesto di governo”, un riferimento insuperabile per le future politiche scolastiche dell’Amministrazione comunale.
La città è invitata a barrare l’opzione A per dire forte e chiaro che l’articolo 33 della nostra Costituzione deve essere rispettato nella sua ratio e nel suo spirito più autentico, “senza oneri per lo Stato”.
Abbiamo
lanciato un appello nazionale che racconta proprio di questo “Bologna
riguarda l’Italia”.
Chiunque può sottoscriverlo
qui: http://referendum.articolo33.org/firma-lappello/
Il
24 maggio, in piazza Grande a Bologna, chiuderemo la campagna
referendaria con una grande festa popolare.
Vi
chiediamo di starci vicini, di rilanciare con piccoli gesti simbolici
nelle vostre scuole l’Urlo che viene oggi da Bologna, di
sottoscrivere e far sottoscrivere l’appello, di raggiungerci anche
fisicamente a Bologna la sera del 24 maggio per la festa di chiusura
della campagna referendaria: "Mettiti in ballo per la
scuola pubblica"."
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